2014-11-26

Arlecchino servitore di due cialtroni

Lo ammetto, ho un po' imbrogliato. Volendo parodiare il titolo reale di un'opera non ho resistito alla tentazione di infilarci un riferimento che una buona fetta dei lettori abituali dei miei scritti avrebbe sicuramente associato agli arcinoti, nel campo dello sciachimismo, Fratelli La Bufala (e non mi riferisco al franchising di pizzerie).
Purtroppo per noi i cialtroni, e qui sta l'imbroglio nel titolo, sono molti piu' di due e infatti questo articolo non è dedicato agli arcinoti di cui sopra e a dirla tutta non è dedicato nemmeno ai cialtroni ma tratta di noi che stiamo da questa parte della barricata ci separa dai fuffari.
Lo spunto viene da una conversazione che ho avuto di recente con un collega debunker, il quale ha esposto una teoria che in buona parte condivido pur non essendo pessimista quanto lui. La frase ispiratrice, che qui vi riporto più o meno testualmente, recita "Pur sembrando cosi' diversi tra loro i complottisti si possono ricondurre a un'unica categoria di persone... il mondo degli anticomplottisti invece è più variegato del vestito di Arlecchino e così facendo finiamo per avvantaggiare loro anzichè contrastarli. Stando così le cose dove cavolo pensiamo di andare?" E probabimente non ha nemmeno detto "cavolo".
Personalmente credo che non abbia tutti i torti; i diversi atteggiamenti che assumono tutti coloro che si attivano, in piccoli o grandi contesti, per combattere il complottismo finiscono sovente per mettersi i bastoni fra le ruote l'un l'altro e soprattutto finiscono per avvantaggiare il complottismo ed essere, come dicevamo prima, "servitori dei cialtroni". Abbiamo lo scienziato spocchioso, il finto complottista, il perculatore seriale, il wannabe aggressivo, il forcaiolo da salotto, il suo quasi omologo psichiatra da salotto,  l'indignato speciale e svariate categorie minori... tutte ugualmente in contrasto fra loro e, fatta salva la buona fede di cisacuno nel voler perseguire il medesimo risultato tutte passibili di critiche. Ma andiamo ad analizzarle in dettaglio.
Lo scienziato spocchioso è quella persona competente, il più delle volte laureata con voti altissimi, che potrebbe dare molto in termini di diffusione della cultura (unica arma secondo me veramente efficace per proteggerci dal medioevo prossimo venturo in cui vuol trascinarci il complottismo) ma che ha un gravissimo difetto: è rimasto indietro di qualche secolo ed è ancora convinto che la scienza anzi la conoscenza sia un privilegio di pochi eletti. Eletti di cui, ça va sans dire, lui fa parte. Il suo apporto alla diffusione della cultura è spesso pari a zero dato che, oltre al fatto non parla per farsi ascoltare ma per ascoltare il suono della sua voce, sovente non viene ascoltato da nessuno; non dai complottisti convinti a cui il confronto non interessa e nemmeno dai dubbiosi che dovrebbero essere il suo vero target che vorrebbero uscire dall'ignoranza ma si scontrano con una terminologia troppo criptica (lui l'adora) e da un atteggiamento troppo simile all'elemosina. Talvolta finisce per risultare antipatico anche a chi sta dalla sua stessa parte.
Il finto complottista è un altro curioso personaggio. Si tratta di uno che si è messo in testa che per contrastare che dice cazzate possa essere vincente l'idea di dire cazzate ancora più grosse. Niente di più sbagliato secondo me e il rapporto costi/ricavi di questo tipo di iniziativa è piuttosto deprimente: per guadagnarsi una risata e la possibilità di bullarsi per mezz'ora con gli amici raccontando il proprio exploit finisce per pagare un prezzo assai piu' alto sotto forma di insulti e improperi da altri complottisti, insulti e improperi da parte dei complottisti (quando lo sgamano, cosa che avviene assai piu' frequentemente di quanto si pensi) e la certezza che, per quanto bene possa raccontarsela, di non aver diffuso cultura ma cazzate.
Terzo della lista è il perculatore seriale, categoria alla quale appartengono tutti quelli che non hanno capito la differenza che passa fra Lenny Bruce e Gabriele Cirilli. Consci del fatto di non poter diffondere cultura (non essendo essi stessi delle cime) pensano di portare il loro contributo dileggiando quelli della parte avversa. Non che se quelli della parte avversa non si meritino il dileggio... anzi, se lo meritano piu' di chiunque altro pero' dopo la milionesima volta che ripetono la stessa battuta (nel campo dello sciachimismo è il gioco di parole con lo stronzio) forse sarebbe il caso che cambiassero repertorio altrimenti il risultato finale è che gli indecisi si chiedano perplessi: "e quelli da questa parte sarebbero quelli intelligenti?". Apporto culturale? Ovviamente zero.
Una delle categorie piu' numerose è quella dei wannabe aggressivi. Wannabe perchè pur consci di esser dalla parte giusta (e spesso ci sono finiti per caso) non hanno nessuna competenza scientifico culturale e desidererebbero oltremodo averla o quanto meno far credere agli altri di averla. E aggressivi perchè sfogano questa loro frustrazione aggredendo chi sta non solo dalla parte opposta del campo ma anche chi esce seppur di poco dal seminato. Tutto sommato sono i più pericolosi (anche più' degli scienziati spocchiosi), e intendo pericolosi per noi, perchè il risultato che ottengono più spesso è quello di radicalizzare i complottisti convinti e far scappare i dubbiosi anzichè attrarli. Insomma non solo è inutile ma sovente è pure dannoso. Apporto alla diffusione della cultura: inferiore a zero.
Il forcaiolo da salotto è la versione giustizialista del famoso "leone da tastiera" (categoria che abbonda in entrambi gli schieramenti); il suo apporto alla causa è quello di scrivere "sarebbero da denunciare" riferito più o meno a tutti i complottisti senza fare alcuna differenza tra quelli che sostengono di aver visto un UFO solcare il cielo notturno e quelli che invece truffano vigliaccamente i malati gravi tentando di vender loro qualche medicina tanto efficace quanto l'olio di serpente del vecchio west (e che magari una denuncia la meriterebbero pure). Ma non temano gli ufologi visionari, l'azione del forcaiolo si limita a quelle tre parole per invocare la denuncia ma abbandonare il salotto per farla veramente costerebbe troppa fatica e non lo faranno mai. Anche per lui l'apporto culturale che puo' dare alla causa è pari a zero.
Poche parole per lo psichiatra da salotto, stretto parente del forcaiolo. In pratica per descriverlo basta prendere la descrizione del forcaiolo e sostituire la parola "denuncia" con "TSO".
E concludiamo con l'indignato speciale, la categoria in assoluto piu' diffusa un po' su tutti i social. Tanto diffusa da comprendere in egual maniera i membri di qualsiasi coppia di schieramenti contrapposti. Quindi non solo complottisti e anticomplottisti ma anche qualsiasi altro tipo di contrapposizione. L'apporto che puo' portare alla sua causa, qualunque essa sia, uno che passa la giornata a indignarsi e a pensare che sarà la sua indignazione a salvare il mondo mi pare superfluo dirvelo. Ma sì, dai, ve lo dico: zero.
Per fortuna non tutti gli anticomplottisti sono così e, lo so, io ho anche un po' calcato la mano nelle descrizioni; so che ci sono molte persone che si danno da fare attivamente per combattere non solo e non tanto il complottismo in quanto tale ma l'ignoranza della quale il complottismo si alimenta... ma spero di avervi dato uno spunto su cui riflettere e se per caso vi riconoscete, anche solo parzialmente, in una di queste categorie non offendetevi ma anzi sfruttate l'occasione per dedicarvi, se vi va, a contribuire all'eradicazione dell'ignoranza, la malattia più grave che affligge l'umanità.

2014-11-25

Piovono polpette? Ma anche no. (con il contributo di Micha Botvinov)

Per confutare in modo scientifico la "taroccata" dei Presidiots e delle loro presunte sfere di gel, pubblichiamo un articolo di Micha Botvinov che comincia oggi la sua collaborazione con la Variola Major Corporation.
Micha è competente e preparato ma soprattutto è già tra gli "aidentifaid". Siamo certi che lo apprezzerete.
 

Variola Major


PIOVONO “SFERE DI GEL” DAL CIELO?
In questi ultimi giorni, qualcuno sostiene di aver trovato a terra delle “sfere di gel” affermando la convinzione che siano cadute dal cielo (manifestando, inoltre, certezze di altro tipo e a noi note). E’ stato presentato un filmato che riprende gli attimi del loro ritrovamento e non c’è dubbio che il gel si presenti in forma compatta di tipo sferoidale, prima di subire qualsiasi intervento e manipolazione umana (se le sfere sono cadute dal cielo, le sembianze indicate rappresentano l’esito della caduta sulla loro morfologia). Per mantenere una simile forma, dopo essere piovuta dal cielo e quindi da una altezza considerevole, la sostanza deve per forza avere: o una struttura resistente agli impatti e sufficiente ad impedirgli una deformazione plastica (viceversa la sostanza si appiattirebbe all’impatto presentandosi come una “frittata” piuttosto che una “polpetta”) o caratteristiche elastiche tali da permettergli di riprendere una forma sferoidale anche dopo aver subito una deformazione di “appiattimento” seguente un violento impatto, quale sarebbe nel caso in oggetto. In virtù di queste considerazioni è possibile verificare, in modo semplice, la tesi delle persone che affermano le “sfere di gel” siano cadute dal cielo: è sufficiente riprodurre le condizioni di impatto e verificare se la sostanza è resistente ad urti simili a quelli ipotizzabili o è elastica (e in questo caso la tesi che sia caduta dal cielo è plausibile anche se non dimostra che sia caduta dal cielo) o se, invece, si presenta come una sostanza con caratteristiche di plasticità subendo deformazioni di “appiattimento a frittata” stabili (e in questo caso si dimostrerebbe che la sostanza non può essere caduta dal cielo in quanto sarebbe stata ritrovata in forme non sferoidali). Per la verifica proposta è sufficiente far cadere, sopra una “sfera-gel”, un peso di circa 1 kg (ad esempio un bel libro di quelli da oltre 500 pagine) da una altezza di circa 10 cm e osservare il comportamento della sostanza. Nel seguito, spiego il motivo:

QUANTITA’ DI MOTO DELLA “SFERA GEL” – La “quantità di moto” di un oggetto in movimento assume un ruolo importante nella fisica meccanica (applicabile nel caso in questione); si determina attraverso il prodotto della massa del corpo in moto per la velocità di suo spostamento (quantità di moto = mxv). Le persone che affermano le “sfere di gel” siano cadute dal cielo, asseriscono siano precipitate assieme alla pioggia e possiamo quindi ritenere che provengano da una altezza minima di 2000 metri (quota alla quale si possono trovare le prime formazioni nuvolose e quindi quota minima alla quale riferire una potenziale origine delle precipitazioni piovose). La velocità di impatto di un oggetto in caduta libera si determina nel modo seguente:
V = radq(2gh)
La velocità di caduta di un corpo soggetto alla gravità terrestre è pari alla radice quadrata del prodotto di 2 per l’accelerazione di gravità (g = 9,8 m/sec^2) e per l’altezza dalla quale inizia il moto di caduta verso la terra (h = 2000 metri, come stabilito). Eseguendo il calcolo:
V = 200 m/sec (circa)
Questo sarebbe vero se non ci fosse una atmosfera. In realtà, i corpi in caduta, causa attrito con l'aria, sono portati a raggiungere una velocità limite. Nel caso in questione, si può ritenere che la "sfera-gel" raggiunga la stessa velocità limite che caratterizza i chicchi di grandine: 50 m/sec (fonte wikipedia).
Munito di un bilancino per avere una idea di quanto possa pesare una massa di gel simile a quella presentata in visione, sono giunto alla conclusione che le sfere rinvenute pesano circa 30 grammi. A questo punto, conoscendo massa e velocità della sfera-gel al momento dell’impatto con la terra, si dispone di tutto il necessario per calcolare la sua quantità di moto in quel preciso istante:
quantità di moto = mxv
quantità di moto = 30 (grammi) x 50 (m/sec velocità limite) = 1500 g m/sec.

LA VERIFICA – se una “sfera-gel”, al momento dell’impatto e in seguito alla sua caduta dal cielo, ha subito un urto con la terra determinato dalla quantità di moto pari a 1500 g m/sec è sufficiente far subire alla “sfera-gel” un urto prodotto da una quantità di moto equivalente per riprodurre le stesse condizioni di impatto subite dalla sostanza dopo essere precipitata al suolo. Prendiamo, ad esempio, un peso di 1 kg e determiniamo quale velocità dovrebbe avere per possedere la quantità di moto di 1500 g m/sec calcolata:
quantità di moto 1500 = mxv
1500 = 1000 (massa di 1 Kg espressa in grammi) x v
v = 1500/1000 = 1,5 m/sec
Un corpo di peso pari a 1 kg ad una velocità di 1,5 m/sec, colpendo la sfera-gel, riprodurrebbe lo stesso urto subito da quest’ultima nell’impatto con la terra. A questo punto possiamo immaginare di far cadere il peso di 1 kg sopra la sfera-gel per la verifica della tesi ma ci dobbiamo chiedere da quale altezza farlo cadere … è semplice! Si riprende la relazione che lega la velocità dei gravi all’altezza di inizio caduta, considerata poco fa:
v = radq(2gh)
elevando entrambi i membri al quadrato ci sbarazziamo della radice quadrata:
v^2 = 2gh
e quindi:
h = v^2/2g
da cui:
h = 1,5^2/(2x9,8) = 0,11 metri (circa 11 cm)
Riepilogando: prendendo un bel libro di oltre 500 pagine (che pesa circa 1 kg) e lasciandolo cadere da una altezza di poco più di 10 cm su una “sfera-gel” posta a terra, si riproduce lo stesso urto subito da quest’ultima nell’impatto con il suolo a seguito della sua caduta dal cielo. Osservando gli esiti di tale impatto sulla sostanza gelatinosa, si può determinare se la medesima è caduta o non è caduta dal cielo, come da considerazioni in premessa.

CONCLUSIONI – Personalmente, prima di avanzare qualsiasi tesi in merito alle caratteristiche chimiche delle sostanze rinvenute (ed implementare in queste tesi ulteriori tesi) opererei delle verifiche fisiche simili a quella da me proposta per stabilire la provenienza dei reperti ritrovati, essendo determinante l’esito di tutte le tesi avanzate dalle persone che hanno trovato queste sfere-gel”, la caratteristica di essere piovute dal cielo. Questo, come detto, è ciò che farei io … ma non sono del tutto sicuro che le persone che hanno rinvenuto le “sfere-gel” ragionino come il sottoscritto.
P.s. Ho cercato nella mia libreria un libro adatto alle verifiche da me proposte. Ho pesato il libro “La strada che porta alla realtà” di Roger Penrose (in foto allegata, il libro posto sul bilancino): pesa circa 1 kg (900 grammi quasi). Questo libro si presta bene all’uso e all'esempio riportato nel post. Un libro che “indica la strada che porta alla realtà” si presta bene ad una verifica per determinare la verità! .. solo coincidenza? Io non credo.


2014-11-24

Il Presidio - Scena di un crimine

Qualcuno di voi forse ha già sentito questo titolo; è il titolo di un thriller, invero piuttosto modesto, risalente ormai a quasi una trentina di anni fa con un Sean Connery in forma non del tutto smagliante e una Meg Ryan che ancora non aveva acquisito notorietà planetaria grazie all'orgasmo simulato più famoso della storia della commedia.
Insomma non si tratta certo di un film indimenticabile ma il titolo mi pareva più che indicato per parlarvi un po' di quel gruppo di attivisti sciacomici che, sotto l'altisonante nome di Presidio, commettono quotidianamente una serie infinita di crimini contro la scienza e contro il buon senso. Va dato atto a questi attivisti che, rispetto alla stragrande maggioranza degli sciacomici, quelli il cui motto è "salvo il mondo con un click ma col culo rigorosamente al calduccio", si danno parecchio da fare: hanno montato il loro bel gazebo (tanto un gonzo da cui farsi pagare la tenda bene o male lo si trova sempre), distribuiscono adesivi e volantini (sperando che non finiscano in mano ai loro insegnante di italiano della terza media, che resterebbero turbati dagli stupri grammaticali) e partecipando a qualsivoglia conferenza per inanellare, l'una dietro l'altra, una serie infinita di figure di palta.
Insomma riconosciamo in loro la buona volontà ma è l'unico merito, se di merito si può parlare, che possiamo riconoscere loro. Molto più numerosi invece i demeriti. E allora vediamoli questi demeriti.
Potremmo cominciare dal fatto che, sin da quando sono piombati come un ciclone sulla scena dell'attivismo sciacomico, per un bel pezzo non hanno prodotto una fotografia, un documento, un video che non fosse già stato sbufalato da anni. E noi li abbiamo subito avvertiti: Eh no, ragazzi, così non si fa. Passi per la mancata esibizione di prove (tanto quelle sappiamo bene, sia noi che voi, che non esistono) ma almeno un documentino striminzito su cui discutere, una foto del tutto insignificante ma sulla quale ricamare bislacche teorie, un video per riempire gli archivi della Iutubbe Iuniversiti potevate fornirlo. E non lo dico per mio interesse, eh... a noi disinformatori corrotti e collusi lo stipendio ce lo pagano lo stesso anche se per sbufalarvi mi basta fare il cut&paste di un mio articolo di sei anni fa. Lo dico per voi; se non pasturate con esche nuove il laghetto dove nuotano i gonzi poi vi vien difficile acchiapparne di nuovi.
Non so bene se a causa del nostro avvertimento (di ringraziamenti però non se ne son visti) o se stufi di così misera pesca, hanno lanciato un giorno la seconda fase: la stagione del tarocco. Niente più fotografie già sbufalate ai tempi del nonno di Piero Angela ma solo roba nuova, roba fresca. Ma, sfortunatamente per loro, taroccata malissimo.
Video talmente artefatti (e artefatti male) da esser meno credibili dei mostri e degli alieni di Ed Wood, presunti documenti originali di presunti scienziati (mai sentiti nominare) scritti in un inglese cosi' scorretto e approssimativo che al confronto l'italiano con cui sono scritte le mail della famosa "truffa alla nigeriana" sembrano redatte dall'Accademia della Crusca.
E così nell'ambiente dei debunker ha cominciato a circolare il sospetto che ci fosse una mano già nota ad architettare (qualcuno dice a geometrare... ah, che malelingue...) le operazioni e a guidare i Presidiots nelle loro fantozziane taroccature.
E infatti, quasi a volerci dare dimostrazione dell'esattezza delle nostre congetture, i Presidiots ne hanno combinata una delle loro. Hanno raccolto non si sa bene dove del materiale gelatinoso, lo hanno spacciato per materiale caduto/gettato da aerei per l'irrorazione chimica (dimostrando di non avere la minima idea di come si riduca una massa di gel dopo una caduta di migliaia di metri ma dimostrando di conoscere alla perfezione l'alto coefficiente di boccaloneria del gonzo standard) e lo hanno portato al laboratorio d'analisi di fiducia.
Il suddetto laboratorio si era guadagnato il titolo "di fiducia" perchè  in passato aveva confermato che il materiale analizzato era effettivamente quello delle presunte scie chimiche, risultato che poi gli sciacomici avevano ingannevolmente spacciato per probante e definitivo tacendo su luogo e modalità di raccolta (e grazie al cazzo... se io porto ad analizzare della merda il laboratorio mi dice che è merda... poi sta a me dimostrare se l'ho raccolta in un cesso o in un vasetto della Nutella), ma stavolta ha pensato bene di non farsi coinvolgere in cialtronate simili e ha rispedito il materiale al mittente.
E cosa ti combinano a questo punto i Presidiots? Come sempre accade in queste circostanze, gli sciachimisti sotto pressione cominciano ad agitarsi, a voler strafare... e finiscono per combinare qualche pasticcio. E infatti i Presidiots pubblicano il documento di reso commentando sdegnati il comportamento degli analisti del laboratorio diventato ormai "non più di fiducia". Ma nella fretta si dimenticano di sbianchettare il nome (e il numero di cellulare) del referente fornendo così la prova che dietro a taroccate così maledestre c'è sempre la stessa mano maldestra.
La mano di chi?
Io non ve lo dico ma se fate un giro a Sanremo e avete fortuna potete magari incontrare il fratello. Lui no, lui non si muove mai dal terrazzino

2014-11-17

Il presidente del Tangherebety Football Club

A me piace il calcio. E siccome so che piace anche a molti di voi che dite, per snobismo, che il calcio non interessa, ho deciso di parlarvi di calcio. Vi voglio infatti raccontare oggi la storia di una piccola squadra di calcio, dei suoi fanatici tifosi e del suo buffo presidente.
Chiamarlo presidente e' riduttivo, in realta' Rosy (così si chiama il nostro eroe) è anche l'allenatore, il capitano e soprattutto il centravanti, la punta di diamante della squadra. In pratica ricopre tutti i ruoli societari tranne uno: lo sponsor. Quello pare preferisca lasciarlo al fratello.
Potremmo definirlo, come presidente, un mix tra famosi presidenti di serie A presenti e passati: è un po' Berlusconi per la mania di protagonismo, un po' Zamparini per la rapidità con cui muta opinione sugli allenatori (nel suo caso gli alleati) che passano da degni di massima stima a infami traditori nello spazio di un mattino, un po' Lugaresi o Massimino per le perle di ignoranza che han fatto la fortuna di "Mai dire Gol".
E che dire della squadra? Malgrado lui, il presidente, ne parli come di uno squadrone in grado di sbaragliare il Barcellona o il Bayer in realtà la Tangherebety (cosi' si chiama la, poco, gloriosa compagine) milita in tornei a livello poco più che dilettantistico, più o meno come (con rispetto parlando) la Sanremese.
Anche sulla militanza in qualche torneo ci sarebbe da ridire; in realtà la Tangherebety non ha mai giocato, e quindi tantomeno vinto, alcun torneo... se non altro perchè nessuna lega calcistica ha mai accettato la sua iscrizione per palese mancanza di requisiti.
C'è stata in passato qualche partitella con squadre ben più titolate che, più per curiosità nei confronti di quel buffo e strepitante ometto piuttosto che per reale agonismo, hanno accettato la sfida ma il risultato è sempre stato lo stesso: quando il risultato cominciava ad assumere proporzioni umilianti la partita finiva sempre per essere interrotta per le intemperanze dei tifosi tangherebetesi, perfetto esempio del più becero e incivile hooliganismo.
Talvolta addirittura non si arrivava neppure alle intemperanze dei tifosi; in svantaggio di 18 gol a 0 ci pensava direttamente lui, il presidente tuttofare, a far sospendere la partita esibendosi nella riuscitissima imitazione del proverbiale piccione che gioca a scacchi. Sì, proprio quello che caga sulla scacchiera, rovescia tutti i pezzi e poi se ne va in giro impettito con l'aria trionfante.
E così le squadre più blasonate alla fine si son stancate di prestare attenzione a questo seppur curioso personaggio e la polvere dell'oblio ha cominciato a posarsi sempre più densa sul campetto dove si esibisce la simpatica, si fa per dire, squadra. Ciò si è rivelato un vero e proprio dramma per il presidente; inseguito dalla disciplinare (qualcuno dice per frode sportiva e totonero) che potrebbe comminare multe salatissime, con lo sponsor ormai quasi prosciugato e con i tifosi sempre meno propensi a metter mano al portafoglio e acquistare biglietti per partite mai giocate, è stato quindi costretto ad architettarne (anzi a geometrarne) una delle sue.
Si è inventato la partita del secolo. E ha pensato pure a come truccarla a suo favore.
Ha acquistato un nuovo centravanti che giocasse al suo fianco: El Mandarancio (probabilmente un sudamericano.. quelli han sempre questi soprannomi strani), lo ha istruito affinchè si spacciasse per arbitro super partes e ha arringato i tifosi convincendoli che la sfida era di livello mondiale per far loro acquistare i biglietti a prezzi elevatissimi (in parole povere ha gabbato per l'ennesima volta anche loro).
E finalmente si è arrivati al giorno della partita. La squadra avversaria, la Tieffebi, non è (con rispetto parlando) il Real Madrid ma il presidente Rosy, memore delle cocenti umiliazioni subite da quella squadra persino al campetto dell'oratorio, si sentiva sull'orlo di una crisi di nervi per la paura di non riuscire a spuntarla. Intimidazioni da parte dei tifosi della Tangherebety non erano infatti bastate per far si che la Tieffebi rinunciasse, l'arbitro a favore non era sufficiente a garantire il risultato perciò la sicumera con cui in pubblico Rosy preannunciava di "spezzare le reni" al nemico come soleva dire un altro famoso pelatone si andava trasformando, nel chiuso della cameretta in un'eloquente macchia scura sul fondo dei calzoni.
Occorreva qualcos'altro. E il qualcos'altro è stato trovato: con un imbroglio ulteriore si è inventato un cavillo nel regolamento della manifestazione e ha fatto sì che la Tieffebi, gia' pronta con le scarpette da gioco ai piedi, non potesse scendere in campo.
E cosi' sul terreno di gioco si son visti da un lato lui, il centravanti presidente, in mezzo l'arbitro (in realtà centravanti anche lui per la Tangherebety) e dall'altro lato una meta' campo desolantemente vuota.
Non vi sto a fare la telecronaca dell'intero match... vi basti sapere che gia' al primo minuto il punteggio era di 2 a 0.
Ma non, come si potrebbe pensare, a favore della Tangherebety... era 2 a 0 per la Tieffebi!
Appena battuta la palla al centro infatti, il finto arbitro ha gettato la maschera e ha voluto subito mostrare ai tifosi le sue qualità... ma sciaguratamente per lui ha voluto tentare un'evoluzione troppo complessa per le sue non eccelse doti tecniche e cosi' dopo essersi ingarbugliato ha messo a segno un'autorete che neppure il compianto Communardo Niccolai...
Per ristabilire la parità nel punteggio è subito partito a testa bassa il buon vecchio Rosy ma anche lui, che ha sempre avuto il difetto in questi frangenti di farsi prendere dall'agitazione abbassando cosi' ulteriormente la sue già carenti qualità, non ha saputo far meglio che infilare di nuovo il pallone nella sua stessa porta.
Taccio, per una questione di pietà, sul resto della gara ma posso dirvi che a fine partita chiunque ne capisse almeno un po' di calcio non poteva che commentare dicendo di non aver mai visto cosi' tanta ignoranza calcistica in tutta la vita.