2014-12-23

Il declino del debunking

Ho iniziato a scrivere questo post qualche giorno fa col titolo "Il declino di LSCSUC" poi, dopo qualche conversazione con altri debunker, alcuni dei quali molto più noti e titolati di me, ho ampliato l'oggetto del post all'intero panorama dell'anticomplottismo che, a quanto pare soffre dello stesso male. Oggi poi, anche a seguito dei recenti avvenimenti, ho di nuovo messo mano alla bozza e son tornato a focalizzarmi su LSCSUC ("Le Scie Chimiche Sono Una Cazzata" per chi ancora non conoscesse) un po' perchè tra i gruppi Facebook è uno di quelli che conosco meglio e un po' perchè è tra quelli che ha più risentito della crisi dell'anticomplottismo.
L'evento eclatante degli ultimi giorni è l'ormai noto exploit del sedicente ricercatore sanremese con laurea photoshoppata che sulla pagina FB di Samantha Cristoforetti (due lauree, ovviamente vere) ha invitato la nostra astronauta a studiare, raccogliendo così una marea di insulti da ogni parte d'Italia e ha monopolizzato l'attenzione di LSCSUC. Ma il problema sussisteva anche prima di questa figuraccia galattica del terrazzinato e lo aveva già evidenziato la rivista Wired basandosi su uno studio accademico relativo alla diffusione delle bufale su Internet in generale e su Facebook in particolare. Secondo questo articolo, gli studiosi erano arrivati alla conclusione che spesso contrastare le bufale finisce per aiutare la diffusione delle bufale stesse; a prima vista sembra una cazzata ma contiene un fondo di verità legata alla metodologia con cui si cerca di contrastare le bufale. Innanzitutto il terreno di gioco è favorevole alla diffusione più che al contrasto; internet è ormai alla portata di tutti, oserei dire di troppi, e l'enorme libertà di espressione (quella stessa libertà che i complottisti dicono sempre che vien loro negata ma di cui sono invece i maggiori fruitori) della rete rende lo scontro estremamente sbilanciato. Per non parlare poi dell'argomento di discussione... è palese che il mistero, l'intrigo, il complotto siano più affascinanti rispetto alla spiegazione che di mistero, intrigo e complotto non ci siano. Insomma la lotta è impari già in partenza e, come in tutte le battaglie sbilanciate a favore di una parte, l'unico modo che ha l'altra parte per vincere è quello di inventarsi una geniale strategia. Purtroppo l'anticomplottismo questa strategia non l'ha ancora utilizzata e forse ancora non l'ha neppure nè cercata nè trovata per cui sta combattendo piu' di pancia che di testa e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Stando alle statistiche, confermatemi anche da alcuni operatori del settore, i siti di anticomplottismo, di debunking e più genericamente di cultura (scientifica in particolare), se ecludiamo pochi capisaldi storici ormai ben radicati, fanno molto meno proselitismo di quanto non ne facciano invece i siti bufalari che non solo si ingrandiscono ma aumentano quotidianamente per numero e diffusione. La strategia dello scontro diretto si è rivelata una strategia perdente perchè non ha fatto altro che cementare lo zoccolo duro dei complottisti e, grazie alla pubblicità indiretta verso le bufale fatta proprio da chi quelle bufale doveva contrastarle, ha convogliato verso il complottismo quella maggioranza silenziosa di persone che ancora non avevano un'opinione ben radicata.
I siti di divulgazione scientifica finiscono così per diventare "di nicchia", quando va bene... e quando va male diventano salotti radical-chic dove spesso si ha la tendenza a parlarsi addosso o peggio ancora diventano rumorose piazze del mercato delle vacche dalle quali i pochi che hanno i mezzi culturali per fare divulgazione scientifica, tendono a scappare perchè assordati dalle fastidiose urla di chi continua a insistere con la strategia perdente dello scontro radicale indirizzando i suoi insulti (perchè il più delle volte al di là di quelli non è in grado di andare) a destra e a manca finendo per colpire sempre più spesso il target sbagliato. E tra i vari contesti di anticomplottisti che ho frequentato recentemente devo dire, con dispiacere, che LSCSUC è quello dove questo male si è maggiormente diffuso, sia per quanto riguarda l'errata strategia dello scontro radicalizzato sia per quanto riguarda la pubblicità indiretta.
Ma voi credete davvero di fare un servizio utile per la divulgazione della corretta informazione ripetendo cento volte al giorno l'abusatissimo gioco di parole sullo "stronzio"? Ma voi credete davvero di "convertire" qualcuno dei seguaci dello sciachimismo dandogli del coglione un giorno sì e l'altro pure? Ma voi credete davvero che comportandovi in modo settario esattamente come fanno quelli che vorreste contrastare riuscirete ad attrarre qualche "indeciso" dalla vostra parte, tanto più che quelli dell'altra parte dispongono di argomenti più accattivanti dei vostri?
La possibile strategia vincente l'ha suggerita proprio uno degli studiosi citati da Wired nel suo articolo: "L'unica arma è l'istruzione". Fare istruzione, divulgare scienza e cultura e tutto ciò a prescindere da quel che fanno e dicono quelli dell'altra parte. Devono essere loro a corrervi dietro, non voi a correr dietro a loro... altrimenti è tutta pubblicità gratuita che regalate loro.
E a portare alla luce in modo eclatante il problema della pubblicità indiretta (e gratuita)  è stato l'affaire Cristoforetti. Intendiamoci: non era certo una cosa da far passare sotto silenzio per cui non posso e non voglio criticare chi si è indignato, chi ha urlato "Vergogna!" verso il terrazzinato, chi lo ha perculato in questo o quel modo ma credo che un post sarebbe stato piu' che sufficiente. Uno... non venti tutti uguali. E non altri venti il giorno dopo. E altri venti il giorno dopo ancora, questi ultimi ormai del tutto slegati dall'argomento originario ma basati quasi esclusivamente su insulti gratuiti.
Quello là, il vostro nemico... anzi la vostra ossessione (perchè sono convinto che molti su LSCSUC siano ossessionati da lui più di quanto lui non sia ossessionato da LSCSUC) si sta fregando le mani tutto soddisfatto. A lui di prendersi 5000 commenti di insulti e prese in giro sulla pagina di Samantha non lo turba nemmeno un po' se in cambio gli può fruttare un'ospitata da qualche parte. Come quando lo scacchista sacrifica un pedone per avere la possibilità di mangiare la Regina avversaria... nè più nè meno. Certo, io sarei più propenso a dare alla mia dignità il valore della Regina e all'ospitata il valore del pedone ma evidentemente lui la pensa all'opposto e così facendo può raggiungere il suo scopo. E se lo raggiungerà, se arrivrà l'ospitata sarà grazie anche alla pubblicità gratuita che ne avrà ricevuto per via del clamore generato proprio da chi avrebbe dovuto invece avversarlo.
A cui si aggiunge, sempre a suo vantaggio, l'enorme mole di messaggi e post di insulto che verosimilmente la maggior parte di noi si dimenticherà in capo a due giorni di aver scritto ma che lui sfrutterà per mesi per fare un po' di vittimismo... altro mezzo efficacissimo usato dai complottari per attrarre nuovi adepti.
Per concludere ribadisco quanto già espresso prima: a mio parere le uniche armi, le uniche strategie efficaci contro le bufale sono la corretta informazione, la cultura e l'istruzione. Quell'istruzione che purtroppo il nostro deficitario sistema scolastico non ha contribuito a fornire in maniera efficace e proprio per questo chi vuol davvero far qualcosa contro il complottismo dovrebbe diffondere con ancora più convinzione.