2014-11-26

Arlecchino servitore di due cialtroni

Lo ammetto, ho un po' imbrogliato. Volendo parodiare il titolo reale di un'opera non ho resistito alla tentazione di infilarci un riferimento che una buona fetta dei lettori abituali dei miei scritti avrebbe sicuramente associato agli arcinoti, nel campo dello sciachimismo, Fratelli La Bufala (e non mi riferisco al franchising di pizzerie).
Purtroppo per noi i cialtroni, e qui sta l'imbroglio nel titolo, sono molti piu' di due e infatti questo articolo non è dedicato agli arcinoti di cui sopra e a dirla tutta non è dedicato nemmeno ai cialtroni ma tratta di noi che stiamo da questa parte della barricata ci separa dai fuffari.
Lo spunto viene da una conversazione che ho avuto di recente con un collega debunker, il quale ha esposto una teoria che in buona parte condivido pur non essendo pessimista quanto lui. La frase ispiratrice, che qui vi riporto più o meno testualmente, recita "Pur sembrando cosi' diversi tra loro i complottisti si possono ricondurre a un'unica categoria di persone... il mondo degli anticomplottisti invece è più variegato del vestito di Arlecchino e così facendo finiamo per avvantaggiare loro anzichè contrastarli. Stando così le cose dove cavolo pensiamo di andare?" E probabimente non ha nemmeno detto "cavolo".
Personalmente credo che non abbia tutti i torti; i diversi atteggiamenti che assumono tutti coloro che si attivano, in piccoli o grandi contesti, per combattere il complottismo finiscono sovente per mettersi i bastoni fra le ruote l'un l'altro e soprattutto finiscono per avvantaggiare il complottismo ed essere, come dicevamo prima, "servitori dei cialtroni". Abbiamo lo scienziato spocchioso, il finto complottista, il perculatore seriale, il wannabe aggressivo, il forcaiolo da salotto, il suo quasi omologo psichiatra da salotto,  l'indignato speciale e svariate categorie minori... tutte ugualmente in contrasto fra loro e, fatta salva la buona fede di cisacuno nel voler perseguire il medesimo risultato tutte passibili di critiche. Ma andiamo ad analizzarle in dettaglio.
Lo scienziato spocchioso è quella persona competente, il più delle volte laureata con voti altissimi, che potrebbe dare molto in termini di diffusione della cultura (unica arma secondo me veramente efficace per proteggerci dal medioevo prossimo venturo in cui vuol trascinarci il complottismo) ma che ha un gravissimo difetto: è rimasto indietro di qualche secolo ed è ancora convinto che la scienza anzi la conoscenza sia un privilegio di pochi eletti. Eletti di cui, ça va sans dire, lui fa parte. Il suo apporto alla diffusione della cultura è spesso pari a zero dato che, oltre al fatto non parla per farsi ascoltare ma per ascoltare il suono della sua voce, sovente non viene ascoltato da nessuno; non dai complottisti convinti a cui il confronto non interessa e nemmeno dai dubbiosi che dovrebbero essere il suo vero target che vorrebbero uscire dall'ignoranza ma si scontrano con una terminologia troppo criptica (lui l'adora) e da un atteggiamento troppo simile all'elemosina. Talvolta finisce per risultare antipatico anche a chi sta dalla sua stessa parte.
Il finto complottista è un altro curioso personaggio. Si tratta di uno che si è messo in testa che per contrastare che dice cazzate possa essere vincente l'idea di dire cazzate ancora più grosse. Niente di più sbagliato secondo me e il rapporto costi/ricavi di questo tipo di iniziativa è piuttosto deprimente: per guadagnarsi una risata e la possibilità di bullarsi per mezz'ora con gli amici raccontando il proprio exploit finisce per pagare un prezzo assai piu' alto sotto forma di insulti e improperi da altri complottisti, insulti e improperi da parte dei complottisti (quando lo sgamano, cosa che avviene assai piu' frequentemente di quanto si pensi) e la certezza che, per quanto bene possa raccontarsela, di non aver diffuso cultura ma cazzate.
Terzo della lista è il perculatore seriale, categoria alla quale appartengono tutti quelli che non hanno capito la differenza che passa fra Lenny Bruce e Gabriele Cirilli. Consci del fatto di non poter diffondere cultura (non essendo essi stessi delle cime) pensano di portare il loro contributo dileggiando quelli della parte avversa. Non che se quelli della parte avversa non si meritino il dileggio... anzi, se lo meritano piu' di chiunque altro pero' dopo la milionesima volta che ripetono la stessa battuta (nel campo dello sciachimismo è il gioco di parole con lo stronzio) forse sarebbe il caso che cambiassero repertorio altrimenti il risultato finale è che gli indecisi si chiedano perplessi: "e quelli da questa parte sarebbero quelli intelligenti?". Apporto culturale? Ovviamente zero.
Una delle categorie piu' numerose è quella dei wannabe aggressivi. Wannabe perchè pur consci di esser dalla parte giusta (e spesso ci sono finiti per caso) non hanno nessuna competenza scientifico culturale e desidererebbero oltremodo averla o quanto meno far credere agli altri di averla. E aggressivi perchè sfogano questa loro frustrazione aggredendo chi sta non solo dalla parte opposta del campo ma anche chi esce seppur di poco dal seminato. Tutto sommato sono i più pericolosi (anche più' degli scienziati spocchiosi), e intendo pericolosi per noi, perchè il risultato che ottengono più spesso è quello di radicalizzare i complottisti convinti e far scappare i dubbiosi anzichè attrarli. Insomma non solo è inutile ma sovente è pure dannoso. Apporto alla diffusione della cultura: inferiore a zero.
Il forcaiolo da salotto è la versione giustizialista del famoso "leone da tastiera" (categoria che abbonda in entrambi gli schieramenti); il suo apporto alla causa è quello di scrivere "sarebbero da denunciare" riferito più o meno a tutti i complottisti senza fare alcuna differenza tra quelli che sostengono di aver visto un UFO solcare il cielo notturno e quelli che invece truffano vigliaccamente i malati gravi tentando di vender loro qualche medicina tanto efficace quanto l'olio di serpente del vecchio west (e che magari una denuncia la meriterebbero pure). Ma non temano gli ufologi visionari, l'azione del forcaiolo si limita a quelle tre parole per invocare la denuncia ma abbandonare il salotto per farla veramente costerebbe troppa fatica e non lo faranno mai. Anche per lui l'apporto culturale che puo' dare alla causa è pari a zero.
Poche parole per lo psichiatra da salotto, stretto parente del forcaiolo. In pratica per descriverlo basta prendere la descrizione del forcaiolo e sostituire la parola "denuncia" con "TSO".
E concludiamo con l'indignato speciale, la categoria in assoluto piu' diffusa un po' su tutti i social. Tanto diffusa da comprendere in egual maniera i membri di qualsiasi coppia di schieramenti contrapposti. Quindi non solo complottisti e anticomplottisti ma anche qualsiasi altro tipo di contrapposizione. L'apporto che puo' portare alla sua causa, qualunque essa sia, uno che passa la giornata a indignarsi e a pensare che sarà la sua indignazione a salvare il mondo mi pare superfluo dirvelo. Ma sì, dai, ve lo dico: zero.
Per fortuna non tutti gli anticomplottisti sono così e, lo so, io ho anche un po' calcato la mano nelle descrizioni; so che ci sono molte persone che si danno da fare attivamente per combattere non solo e non tanto il complottismo in quanto tale ma l'ignoranza della quale il complottismo si alimenta... ma spero di avervi dato uno spunto su cui riflettere e se per caso vi riconoscete, anche solo parzialmente, in una di queste categorie non offendetevi ma anzi sfruttate l'occasione per dedicarvi, se vi va, a contribuire all'eradicazione dell'ignoranza, la malattia più grave che affligge l'umanità.

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